Per la nuova rubrica “Face to Face”, ho intervistato uno dei più noti affiliate marketer italiani, Tindaro Battaglia. Qualche milione di euro l’anno in payout, numerose campagne di successo lanciate sia su Google che su Facebook Ads, idee molto chiare ed uno stile comunicativo con ben pochi filtri.
Nove domande in tutto, attraverso le quali abbiamo parlato appunto di Facebook Ads, di strategie per la vendita massiva di prodotti e servizi,del possibile futuro dell’AI connessa all’advertising e…di tanto altro. Il tutto, cercando di “rubare" qualcosa al punto di vista di chi, come Tindaro, guadagna solo se vende e va a ROI.
Ciao Tindaro, prima di tutto ci racconti un po’ della tua attività? Numeri del 2018 tra transato ADV e fatturato generato. Puoi dirci la categoria di prodotti e/o servizi che sei riuscito a vendere meglio?
Ciao Germano, intanto permettimi di ringraziarti per questa intervista. Mi chiamo Tindaro, ed il mio core business è l’affiliate marketing. Per i non addetti al settore, l’affiliate marketing è un business online mediante il quale io, affiliato, vendo prodotti per conto terzi, percependo commissioni sul venduto. Ho iniziato quasi per gioco, anche spinto dalla forte crisi che imperversava nel settore edilizio. Da buon ingegnere quindi, ho deciso di rimboccarmi le maniche e reiniziare da zero. Oggi gestisco una società (spoiler, ho in mente di aprirne un’altra prossimamente) che da sola, nel 2018, ha generato oltre un milione di euro. Nel corso del 2018 ho speso parecchie centinaia di migliaia di euro sulle piattaforme che erogano traffico a pagamento (prevalentemente facebook ads, anche se non disdegno google ads, che ultimamente sto rivalutando parecchio soprattutto nel mio secondo business, che è quello dell’infomarketing).
Puoi dirci la categoria di prodotti e/o servizi che sei riuscito a vendere meglio?
In generale, solitamente riesco a vendere molto bene prodotti tech, prodotti per la cura della persona e servizi di vario genere. Sono sempre stato un assiduo sostenitore dell’efficacia della piramide di Maslow, alla base della quale ruotano tutte le nostre necessità. Oggi però la modificherei un pò, includendo necessità primarie come il Wi-Fi (chi può starne senza) e la batteria degli smartphone (assolutamente irrinunciabile).
Cosa si vende di più secondo la tua esperienza tramite Fb ads? e tramite Google Ads, invece?
Per mia esperienza, facebook è ottimo per colpire l’utente ed indurlo ad entrare nel funnel di acquisto. Tuttavia, necessiterai di qualche step in più per avere conversioni. Google Ads rappresenta la domanda consapevole per eccellenza: con questa fonte di traffico, siamo vicinissimi alla parte bassa del funnel, quella delle conversioni. Solitamente utilizzo un percorso “opposto" rispetto ad altri marketer: acquisisco lead da fb, e faccio retargeting su google che più di una volta mi ha dato grosse soddisfazioni. Del resto, se ci fai caso, è proprio il percorso che seguirebbe un utente medio: vede un prodotto su fb, resta colpito dalla creatività, ed a quel punto o acquista direttamente, o si informa. E quale mezzo di informazione migliore se non Google? ed il cerchio si chiude.
La campagna che ti ha fatto più divertire? e quella che ti ha fatto più dannare?
Non ci crederai, ma coincidono, e non hanno a che fare con l’affiliate marketing. La campagna che mi ha fatto più divertire, e dannare allo stesso tempo, è stata quella nella quale mostro i risultati monetari del mio percorso con le affiliazioni in un video, che ha lo scopo di portare lead nel mio funnel di vendita del mio video corso sulle affiliazioni, ROIBOOK | M.
E’ stato divertente, ed allo stesso tempo frustrante, capire come su facebook le persone perdano ogni freno, ogni ritegno, e come molto spesso scrivano commenti senza neanche minimamente aver capito di cosa si tratti. Nel corso di quella campagna sono stato tacciato di essere un truffatore, un rivenditore di bitcoin, di voler truffare la gente col network marketing, di essere un trader ingannevole, un bufalaro, e molto altro ancora. Ovviamente sorvolo sulle offese dirette alla mia persona.
Per me, che ai tempi ero agli inizi con il mio percorso di infomarketer, ed avendoci sempre messo la mia faccia (con tanto di nome e cognome) mi sembrava paradossale come persone che non mi avevano mai conosciuto potessero dire una tale sequenza di idiozie senza neanche aver avuto cura di osservare 30 secondi di video, mostrando una rabbia che è totalmente estranea al mio modo di fare o di pormi con il prossimo.
Ancora oggi quell’inserzione gira, ed ancora oggi resto estremamente sorpreso circa i commenti che ricevo. Aspetto solo di essere scambiato per uno dei “poteri forti", poi penso di aver completato il mio CV 😀
Quali tool e piattaforme utilizzi, di solito, per studiare il tuo target, i trend, i prodotti e capire cosa vendere e come proporlo con le ads?
Per studiare il target, ad oggi ritengo che la risorsa essenziale resti la serp di google. Puoi infatti utilizzare strumenti come audience insights (che comunque utilizzo, anche se in un secondo momento), keyword planner o ubersuggest per capire le intenzioni delle persone verso un determinato problema (e la conseguente soluzione, che il tuo prodotto fornisce loro), ma la SERP resta l’elemento cardine. Al suo interno infatti trovi i problemi enunciati da coloro i quali poi potranno diventare i clienti del tuo prodotto, esposti in maniera nuda e cruda. E quale miglior modo per vendere un prodotto, se non farsi dire da chi vuole acquistarlo cosa desidera nel profondo del suo cuore?
Parliamo di pubblici freddi e loro ampiezza. Gli esperti come Alex Fedotoff assicurano: a Facebook piacciono le audience ampie. Se il pubblico è inferiore a 100.000 utenti potenziali, con target freddo, l’ads girerà male. Sei d’accordo? Oppure si possono avere soddisfazioni anche selezionando pubblici freddi più ristretti?
Generalmente, se si hanno a disposizione bassi budget (20-30 euro al giorno, che è il budget medio a disposizione di chi vuole iniziare a fare affiliazioni), preferisco avere audience di circa 150-200k contatti. Il motivo alla base della mia scelta è razionale: budget così ristretti su audience di parecchi milioni di persone, possono far si che facebook esegua dei test su “sotto insiemi” delle audience che non convertono. Di conseguenza puoi sprecare budget, e per chi inizia sappiamo benissimo come anche un solo euro possa fare la differenza. Preferisco quindi sfoltire in partenza avendo un pubblico altamente in target con l’offerta (per quanto possibile) e testare se possa convertire o meno.
Diverso il discorso se si hanno a disposizione grandi budget. Attualmente giro campagne con circa 5-6 milioni di persone, ma i budget a disposizione per quelle campagne sono decisamente diversi e ben superiori rispetto a quelli che ti ho evidenziato in precedenza.
Altra bestia nera per taluni: la frequenza. C’è un limite oltre il quale consigli di non andare? Io ho campagne con frequenza 20 e ROAS 50, per esempio.
Ritengo che la frequenza sia una vanity metric. Ho inserzioni che girano su frequenza 20-21 e convertono ancora molto bene. La realtà delle cose è che dipende dalla audience, e dalla parte di funnel che stai attenzionando.
Su traffico freddo una frequenza alta potrebbe anche dare problemi in termini di conversione, ma in retargeting di acquisto (specie se il prodotto costa molto) una frequenza alta non mi ha mai dato assolutamente alcun problema. Viceversa, frequenze alte sono sintomo del fatto che un utente medita di acquistare, ma vuole informarsi bene (causa anche il prezzo alto).
Come credi sia cambiato Facebook negli ultimi 5 anni, lato Ads ovviamente? C’è un bilancio che faresti tra cose migliorate e cose peggiorate?
Rispetto ai primordi, oggi facebook ha dalla sua sicuramente una piattaforma più evoluta, e molti più dati con i quali effettuare correlazioni in grado di determinare quale audience sia più incline a convertire. Tuttavia, un tempo una semplice inserzione anche “non ragionata” poteva convertire benissimo. Oggi, complice anche il fatto che sempre più inserzionisti si affacciano su questa piattaforma, il costo del traffico aumenta sempre di più. Di conseguenza sarà necessario adottare strategie che permettano di aumentare il LTV dell’utente, sia in termini di upsell/crosssell, sia in termini temporali (ad esempio, con affiliazioni che paghino a rinnovo)
È vero che, oggi, per certi versi, è molto più difficile fare ROAS con Facebook Ads rispetto anche solo al 2016?
Diciamo che mentre un tempo bastava condurre traffico freddo su una pagina di vendita diretta ed aspettarsi ROAS alti, oggi questa strategia (sebbene in alcuni casi possa ancora andare bene) non garantisce la massimizzazione del ROAS per tutta una serie di ragioni. Pertanto, sono dell’opinione che si debba ricorrere a funnel un po più complessi e prodotti che garantiscano un ritorno ricorrente, per sopperire alle spese di traffico.
Concludiamo con una previsione: l’AI ed il machine learning sono sempre più importanti per Facebook. Cosa prevedi per i prossimi 3-4 anni, lato nuove implementazioni, opportunità e difficoltà? Pensi che Facebook sia già diventato più accurato nell’intercettare il giusto pubblico, rispetto a qualche anno fa?
Sogno (e temo allo stesso tempo) che con l’introduzione della AR (sulla quale parecchi colossi, Facebook incluso, stanno puntando) si avranno a disposizione nuovi mezzi per restare in contatto con le persone che conosciamo e che amiamo. Ovviamente, per noi inserzionisti sarà parallelamente fonte di nuove occasioni per ottenere nuovi posizionamenti pubblicitari che convertano sempre di più.
Immaginati ad esempio di consultare facebook con il tuo bel visore, seduto su una sedia mentre ti allacci le scarpe. Immagina che il visore esamini la scarpa, noti che è parecchio usurata, ed in automatico ti mostri sul tuo piede una nuova, sfavillante scarpa proponendoti l’acquisto della stessa solo con un battito di ciglia). Sembra un sogno, appunto? Staremo a vedere.